Benessere udito

Ipoacusia infantile: cause, sintomi e possibili rimedi

bambina mano orecchio non sente

I bambini non sono immuni da problemi di udito: ecco come si manifestano e qualche suggerimento sul da farsi. 

L’abbassamento uditivo non è una prerogativa degli adulti: anche la quotidianità dei bambini può essere condizionata da una situazione di ipoacusia. Con ripercussioni persino più significative in certi casi, considerando l’importanza dell’udito sullo sviluppo del linguaggio e delle abilità comunicative.  

In questi casi si parla di ipoacusia infantile. Così come per gli adulti, anche nel caso dei più piccoli la perdita uditiva può essere di varia entità (lieve, moderata o grave), può iniziare a manifestarsi sin dalla nascita oppure in età scolare, può essere di tipo neurosensoriale, trasmissivo o da rumore e prevedere diversi possibili trattamenti in base alla singola diagnosi.

A rendere ancora più complesso la classificazione dell’ipoacusia infantile è l’eterogeneità sulla storia familiare dei bambini con debolezza uditiva. Alcuni possono essere figli di persone sorde o con problemi di udito, altri invece possono avere genitori con un udito eccellente, senza alcun calo. 

Come riconoscere l’ipoacusia nei bambini

I modi attraverso cui riconoscere una ipoacusia infantile dipendono soprattutto dall’età del bambino e da altre situazioni. Per esempio, un neonato che non sembra reagire agli stimoli uditivi forti (come la rottura di un oggetto o una porta che sbatte con violenza) potrebbe essere affetto da sordità.

In queste situazioni, un’audiometria oggettiva può rendersi preziosa per valutare la sua salute uditiva.

Con il passare dei mesi, invece, gli indizi potrebbero riguardare alcune difficoltà del bambino nel linguaggio. E nella comprensione del parlato nelle conversazioni con più persone. O, ancora, un’attitudine a non rispondere quando sente il proprio nome.

Così come, una volta arrivato all’età scolare, il bambino potrebbe manifestare la tendenza ad alzare eccessivamente il volume della TV o a non riuscire a capire bene le domande che gli vengono poste.

Perché anche i bambini possono avere problemi di udito?

Le cause dell’ipoacusia infantile possono essere molteplici.

A volte si tratta di predisposizione genetica, altre volte dipende da fattori inerenti alla gravidanza della madre (abuso sostanze stupefacenti, alcol o infezioni), altre ancora possono essere riconducibili a otiti non curate adeguatamente, patologie varie o, come scritto in precedenza, esposizione ai rumori.

Prevenzione e trattamenti

La prima forma di prevenzione riguarda la fase della gravidanza: per proteggere l’udito del nascituro, la mamma è chiamata ad assumere uno stile di vita sano cercando di evitare l’esposizione ai rumori forti, soprattutto considerando che il feto sviluppa il senso dell’udito già al quinto mese.

A questo si aggiungono altri accorgimenti che possano aiutare a ridurre il rischio di otiti ed eventualmente iniziare tempestivamente il trattamento.  

Cosa fare in caso di sospetta ipoacusia infantile

Il trattamento dipende dalla diagnosi. Per esempio, se parliamo di una ipoacusia dovuta all’infiammazione da otite o ad un tappo di cerume verosimilmente è sufficiente curare l’infezione o rimuovere il tappo per ripristinare le capacità uditive del piccolo.

L’ipoacusia neurosensoriale, invece, potrebbe richiedere un approccio che può prevedere l’adozione di apparecchi acustici (alcuni modelli sono appositamente progettati per i più piccoli). O, nelle sordità più accentuare, impianti cocleari.

A supporto potrebbe rendersi necessario un periodo di logoterapia poiché i bambini con perdita uditiva potrebbero riscontrare ritardi nello sviluppo corretto del linguaggio. 

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